DUE MORSI ALLA MELA 

Opera più recente di Lea Monetti rappresenta il punto di svolta di un percorso artistico in cui la mela – carica del suo simbolismo millenario – è stata un elemento ricorrente, ma non rotagonista nei suoi lavori.
Mentre cesella le mele morsicate del sedile di bronzo della scultura Eva mitica nella Fonderia Mariani di Pietrasanta, nel 2019 Lea capisce chiaramente perché questo soggetto è così polemicamente ricorrente nella sua opera: non sopporta che abbia un solo morso. Decide, quindi, di mordere una mela contemporaneamente ad un estraneo.
Due morsi alla mela è la testimonianza di quella performance – creata dal calco del frutto morso in quel momento – e costituisce lo sdoganamento della simbologia consolidata nei secoli: da simbolo del consumo unilaterale a simbolo di condivisione.

LA MELA NELLE OPERE PRECEDENTI

La mela di Lea Monetti ha una storia che parte da lontano.
Nella pittura a fresco Paradiso terrestre del 1987 – nella sala polivalente della SS. Immacolata a Grosseto – Adamo volta le spalle al serpente e prende la mela che gli porge l’angelo, rivisitato dalla “Cacciata dal Paradiso Terrestre” di Masaccio alla Cappella Brancacci di Firenze, che in luogo della spada ne ha un cesto.

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La Eva di Lea Monetti siede sopra un mucchio di mele morsicate. Tuttavia, una fessura nel muretto nasconde una mela intatta.

DUE MORSI ALLA MELA: resina, 40 cm

DUE MORSI ALLA MELA: travertino h. 40 cm

DUE MORSI ALLA MELA: marmo h. 40 cm

DUE MORSI ALLA MELA:
mela verde in resina h. 40cm, mela rossa in resina, h. 10 cm

DUE MORSI ALLA MELA: marmo h. 40 cm

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